Testimonianze

Risultati dell'applicazione
del Metodo Feldenkrais®

Annalisa

Mi chiamo Annalisa, ho 25 anni e da tre anni mi hanno diagnosticato la SCLEROSI MULTIPLA.

Come mi sono avvicinata al metodo? Sinceramente mi hanno “costretto” i mie familiari e anche perché stavo male. A giugno avevo la gamba destra che non mi sorreggeva in piedi, la trascinavo come se fosse morta. Avevo soprattutto la caviglia e le dita del piede che non si piegavano. Mi incontravo con Tina 3 o 4 volte alla settimana, mi faceva eseguire determinati movimenti e la gamba ha riscoperto quei movimenti di cui si era dimenticata.

Ora cammino, guido ancora la macchina, sto bene.

Quando eseguivo gli esercizi e i movimenti “sentivo” il mio corpo.

Ho migliorato innanzi tutto la postura, l'allineamento della colonna vertebrale e il mio respiro (Tina diceva che respiravo come un passerotto). In ogni caso, il metodo mi ha aiutato a livello psicologico. Ora, se una cosa non mi va di farla lo dico e non mi sento succube o timorosa di rispondere no. A parte il mio piccolo problema legato alla malattia, il metodo può essere, secondo me, consigliato a tutti: dai bambini agli adulti e nella vita può essere integrato tranquillamente, basta avere l'opportunità di poterlo praticare.

Elio

Mi chiamo Elio e sono un pensionato di 61 anni.
Il Metodo mi è stato suggerito da mia moglie.
Ho avuto sensazioni di immediato benessere, ho capito subito di essere in “buone mani”.
Avevo diversi problemi, come dolore alla schiena, cervicale e li ho risolti.
Sono riuscito a muovere meglio tutto il corpo, soprattutto il collo, le spalle e il torace, che prima erano quasi immobili, anche l'addome si è sciolto. E' diminuito il dolore alla schiena, alla cervicale ed è migliorata la respirazione.

Ora funziona meglio tutto: ho imparato a camminare, prima ero rigido, mentre ora muovo tutto il corpo, respiro meglio, infatti ho IMPARATO A RESPIRARE.
Non ero scettico nei confronti del lavoro FELDENKRAIS ed ho avvertito subito dei cambiamenti.
A casa mia mi esercito abbastanza, ma mi piace lavorare in gruppo, in compagnia.
Ho avvertito la colonna nei movimenti.
Ora, quando cammino, mi sembra di essere più leggero e più sciolto,
IL METODO E' UTILE PER CONOSCER SE STESSI E IL PROPRIO CORPO. 

Cristian

Signor Sindaco, Le scrivo questa lettera per illustrare una vicenda capitatami di recente.

Dal 9 settembre ho iniziato un metodo chiamato Feldenkrais, praticato do Tina Broccoli, da allora mi sono sono cambiate alcune cose in positivo che vorrei menzionare. Premetto, io sono uno sportivo, per la precisione un ciclista, che opera un'attività a livello dilettantistico molto elevato ed ho 20 anni. All'inizio ero andato da Tina per un problema di scoliosi che, posta sotto sforzo durante le gare, mi procurava una contrattura muscolare, rendendomi incapace di esprimere al meglio le mie potenzialità.

Effettivamente, era inizialmente questo il problema che volevo risolvere poi, ho scoperto che il metodo poteva produrmi anche effetti positivi, la respirazione più controllata in corsa, l'allineamento totale dello scheletro, quindi uno sviluppo assiale della forza e un rilassamento muscolare fondamentale per il recupero in corse a tappe.

Il tutto portando benefici sulla potenza stessa e soprattutto sulla forza mentale, fondamentale per chi pratica sport ad alti livelli. Insomma, in termini di risultati, dopo due anni di dilettantismo senza vittorie, sono riuscito in 15 giorni a vincere due corse, sfiorandone una terza, appena sette giorni dopo aver iniziato il metodo.

Ma quello che più conta è che nel metodo sono riuscito davvero a trovare la formula vincente.

Concludendo, sono sicuro che il metodo FELDENKRAIS potrebbe essere realmente importante per quelle persone che più di me ne hanno bisogno vitale, perché realmente può aiutare, evidenziando comunque il fatto che nello sport può essere adottato con risultati certi.

Manola

Mi chiamo Manola ed ho 19 anni.
La mia esperienza con Feldenkrais è cominciata diverso tempo fa, da circa 7 anni, quando frequentavo la seconda media.
Sono venuta a conoscenza di questo metodo perché già un anno prima i miei genitori avevano riscontrato una posizione scorretta nei miei movimenti e, dopo aver accertato la presenza di un accentuata scoliosi, mi hanno portata da medici a Bologna, a Pescara per conoscere ciò che era opportuno e necessario per curare la mia schiena “storta”.
All'inizio per me fu una cosa alquanto sconcertante saper di dover portare un busto ortopedico, che mi fu consigliato come unica possibilità di cura. I medici mi dissero che se non avessi ottenuto un miglioramento, il tempo necessario non si poteva stabilire con certezza, avrei dovuto sottopormi all'operazione.

La mia vita cambiò, e non voglio esagerare, ma quando hai 15 anni non è facile accettare di dover indossare 24 ore su 24 una specie di “gabbietta” (come la definivo io simpaticamente) che ti impedisce certi movimenti e una naturale posizione del corpo. L'imbarazzo era tanto, considerato già il mio carattere chiuso e molto introverso...
...Questo ha contribuito a rendermi più insicura di quanto lo ero già.
Portai il busto ortopedico 1anno e mezzo e nel frattempo il mio corpo subiva cambiamenti molto condizionati da questo.

Quando mi parlarono di questo metodo mi sono interessata ed ho iniziato a frequentare i corsi tenuti da Tina ed a intervalli le integrazioni funzionali. Presi la cosa con molto entusiasmo, inizialmente perché ero molto curiosa e contenta di potermi “sbarazzare” del busto ortopedico. Il mio corpo era completamente rigido e grazie alle lezioni Feldenkrais riuscii gradualmente a “sentire” le parti di esso. Nei miei movimenti più semplici, più elementari quali camminare, sedersi, respirare, ascoltavo” ogni sensazione provata nel percepire ogni muscolo muoversi toccare il suolo.

Come mi veniva insegnato sono ripartita dall'inizio, cioè come in bambino piccolo che doveva ancora scoprire i movimenti del suo corpo, la sua posizione che da “gattoni” piano piano arriva ad eretta. Questo era ciò che mettevo in pratica alle lezioni e che imparavo applicandolo alla vita di ogni giorno.

Ho sentito un equilibrio nel mio corpo, nei movimenti.

Durante gli esercizi che facevo abitualmente a casa per mezz'ora o 1 ora ogni giorno, il mio corpo era come se si ammorbidisse un po' di più ogni volta, ogni movimento piccolo piccolo che facevo, magari solo con un piede (muovendolo avanti e indietro) si estendeva a tutto il corpo per finire alla testa che seguiva i piccoli “tocchi” di quel movimento.

Ogni volta che sentivo che qualche cosa cambiava in me, facevo un grosso respiro e il mio corpo appoggiava sempre di più sul pavimento e alcune parti toccavano più della volta precedente; ripresa la posizione eretta, era come se si alzasse, mi sentivo più “alta” e più leggera.

Frequentai abitualmente le lezioni per un lungo periodo circa un anno e mezzo (2anni) in seguito partecipai ad alcune serie di incontri e continuai le integrazioni.... 

Cinzia

Mi chiamo Cinzia ho 30 anni e faccio l'estetista massaggiatrice.

Ho conosciuto il Feldenkrais leggendo una rivista professionale; praticavo diverse tecniche corporee ma il Feldenkrais mi era sconosciuto ed allora mi sono detta: proviamo questa tecnica a me nuova.
All'inizio non avevo nessun problema fisico, però sentii ugualmente, dopo le lezioni, che il corpo era più sciolto, più libero come se fosse unito da una gabbia.

Intrapresi con molta costanza il cammino del Feldenkrais, poi mi ammalai gravemente: GLIOBLASTOMA CEREBRALE NELLA ZONA PARIETALE DESTRA. Chiaramente ho lavorato molto di più sul mio corpo perché ne avevo bisogno; ad ogni esercizio il respiro era sempre più libero, fino a che dopo 3 anni sono arrivata alla guarigione completa. Devo anche aggiungere che oltre ad avere molto effetto a livello fisico, il metodo Feldenkrais ti porta anche ad una apertura mentale. Tutto è più fluido e scorre meglio, chiaramente il lavoro non è da abbandonare ed ogni giorno o sera faccio il Feldenkrais. Purtroppo vedo tante persone che ne avrebbero bisogno: praticamente tutti!!!

Io facendolo mi sento un po superiore a loro e guardo i loro corpi storti, gobbi e tristi ed invece dovrebbe essere il contrario.

Gabriella

Per venti lunghi anni ho sofferto di scoliosi. Ho provato di tutto, busti ortopedici, operazioni, ginnastica, nuoto, terapie, stregonerie e chi più ne ha più ne metta. Poi un giorno un'amica mi ha parlato di un metodo chiamato FELDENKRAIS.

Ero molto scettica ma siccome avevo già provato di tutto, mi sono detta “ perché no”! Salgo in macchina e curva dopo curva, proprio come la schiena, arrivo a Strigara, in una casetta bianca piena di fiori rossi.

Viene ad accogliermi una signora colorata proprio come i suoi fiori, di nome Tina. Io le mostro le mie radiografie e la cartelle cliniche ma Lei non le ha nemmeno guardate. Mi ha detto “sdraiati sul lettino” e da quel giorno, grazie a Tina e al Metodo Feldenkrais sono un'altra persona.

Tarcisio

Mi sono avvicinato al metodo Feldenkrais con la speranza di recuperare sensibilità, mobilità e quant'altro possibile.

1° Risultato: ho migliorato notevolmente sia la sensibilità che la mobilità.
2° Risultato: riesco a comandare il movimento della spalla e la rotazione delle anche, quindi
praticamente il cammino.
3° Risultato: sono finalmente riuscito a sentire il mio corpo in tutte le sue funzioni, la tensione che
avevo nella mano è sparita, la relazioni interpersonali e sociali migliorano in quanto mi sento sempre più normale: per cui cerco sempre più di fare quello che facevo un tempo.

CONSIDERAZIONI PERSONALI

Ritengo che nel mio processo di recupero normale, il metodo Feldenkrais abbia accelerato la ripresa, dandomi quelle speranze che poi aiutano a continuare la mia lotta per la ripresa totale. Ho cercato di trasmettere la mia esperienza ad altre persone bisognose.

Silvia, Tea e Jessica

L’insegnamento del Metodo Feldenkrais® condotto da Tina e Simone Broccoli ha permesso a due bimbe, Silvia, colpita da una grave forma di encefalite erpetica all’età di tre anni e Tea, una bimba di due anni colpita da emiparesi fetale, di camminare. I risultati sono stati divulgati da stampa e televisione.

Come si sono ottenuti i risultati?

Sulla base dei concetti basilari dell’insegnamento del Metodo e sulle inesauribili risorse del sistema nervoso è stato applicato il lavoro a: Silvia, Tea e Jessica, affinché percepissero totalmente il loro corpo. Per ottenere un’autoimmagine completa e poter migliorare le funzioni vitali

* prima si sono sensibilizzate le parti corporee che utilizzavano con difficoltà,
* poi si sono mobilizzate
* quindi si sono create le funzioni,
* infine hanno ripercorso le tappe evolutive che da sole non erano state in grado di compiere.

Hanno esplorato lo spazio, rotolato, scivolato, gattonato sul suolo, rafforzando muscoli, scheletro e sistema nervoso, per vincere la forza di gravità, conquistare la posizione eretta e camminare.
In questo modo il Metodo Feldenkrais® ha permesso alle piccole di vivere un’infanzia sempre più simile a quella degli altri bimbi.

Tina e Simone Broccoli, insegnanti del Metodo con Tea, Silva e Jessica

Centro Benessere
di Simone Broccoli - 
Metodo Feldenkrais®
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